Attualità

Telemedicina a Novara, donati 15 dispositivi per curare i pazienti a casa

I progetti riguardano il distretto di cure palliative e la pediatria

Il dispositivo

Pazienti, grandi e più piccoli, potranno essere curati a casa e assistiti da remoto. È questo il valore dell’importante donazione congiunta di Fondazione Banca Popolare di Novara e dell’associazione Pronefropatici “Fiorenzo Alliata” di Borgomanero: ai tre distretti dell’Asl di Novara e alla struttura di Cure palliative sono stati donati 15 dispositivi per la telemedicina.

Due i progetti principali, nel primo i piccoli pazienti con malattie acute o croniche potranno essere curati e assistiti a casa da parte dei pediatri di libera scelta con un collegamento informatico da remoto e con il supporto dei genitori che raccoglieranno le informazioni da trasmettere al medico con l'aiuto dei device; con il secondo progetto i medici e gli infermieri del servizio di Cure palliative dell'Asl Novara potranno monitorare più frequentemente le condizioni dei pazienti in fase avanzata di malattia

La telemedicina rappresenta infatti un valido supporto in diversi scenari, consentendo una valutazione professionale e validata anche a distanza, con caratteristiche che la rendono paragonabile ad una “visita al letto del malato”. L’attivazione del servizio verrà effettuata direttamente dagli operatori sanitari che valuteranno caso per caso se ci saranno al domicilio le condizioni per un loro corretto ed appropriato utilizzo.

Due le tipologie poi di dispositivi donati, “professionale” a uso esclusivo degli operatori sanitari e “laico” per un utilizzo anche da parte di familiari o caregiver non sanitari.

I due progetti

Nel progetto per la Pediatria, il curante potrà indirizzare il genitore o i familiari a recarsi nella sede del distretto per il ritiro del dispositivo "laico" da tenere in casa per tutto il periodo del monitoraggio per poi riconsegnarlo al termine delle cure. In questo modo un bambino con una patologia acuta o cronica potrà essere meglio controllato dai genitori, sapendo che i dati, che raccoglieranno loro stessi a casa, saranno inviati dal sistema al pediatra che potrà controllare il bambino dall'ambulatorio e dare consigli sulle cure e sui provvedimenti da prendere.

Nel progetto per le  Cure palliative, la messa a disposizione di un dispositivo "professionale" consentirà all'infermiere dell’unità di cure palliative territoriali, presente a casa del malato piùfrequentemente del medico palliativista, di curare ed assistere a casa  i pazienti in fase avanzata di malattia, attraverso il sistema di tele-visita e telecontrollo, soprattutto in caso di aggravamento della condizione clinica e sintomatologica o al presentarsi di una nuova condizione di necessità, con l'obiettivo di offrire la miglior qualità di vita possibile e contrastare il senso di solitudine che, malgrado gli sforzi degli operatori, il paziente con  malattia inguaribile può avvertire.

Il personale sanitario infatti, opportunamente formato, coadiuverà il medico palliativista nell’esecuzione di visite mediante un sistema di tele-visita e telecontrollo, permettendo una più costante assistenza medica in caso di peggioramento del paziente.

"Grazie all’importante progresso tecnologico delle apparecchiature portatili e della telemedicina, - ha dichiarato Gianni Valzer, direttore del Distretto Area Sud e referente dei progetti sperimentali di telemedicina - è possibile eseguire determinate prestazioni sanitarie e visite in rete con i medesimi standard qualitativi, di sicurezza e di efficienza diagnostica delle prestazioni eseguite in ambulatorio o al domicilio del paziente. I vantaggi per la sanità locale e per i pazienti sono evidenti".

Ha continuato Domenico Careddu, pediatra di libera scelta: "La telemedicina rappresenta un valido strumento per il monitoraggio/valutazione di situazioni cliniche, per le quali può essere difficoltoso/controindicato uno spostamento o che possano richiedere un follow up frequente o una “osservazione” in un ambiente “familiare”,  piuttosto che non in un ambulatorio/studio medico. I progressi tecnologici realizzati nell’ambito della strumentazione diagnostica e del trasferimento di dati, consentono oggi di poter effettuare a distanza consulti e visite, con accuratezza sovrapponibile  a quella di una valutazione “al letto del paziente”, avvalendosi di device molto performanti in termini qualitativi e di efficienza ma, allo stesso tempo, di utilizzo non complesso, sia da parte del personale sanitario che dei caregiver. Considerate le caratteristiche oro-geografiche del nostro territorio, lo strumento Tyto Care, consentirà  inoltre  di “abbattere “ le distanze tra assistiti e Pediatri di Libera Scelta, anche nelle realtà più disagiate, assicurando a tutti i piccoli pazienti che ne avranno necessità, una valutazione accurata e programmabile, pur rimanendo al loro domicili, – prosegue Careddu - l’utilizzo di questo strumento da parte del pediatra, in accordo e collaborazione con la famiglia dell’assistito, può facilitare e velocizzare il percorso diagnostico clinico, senza ovviamente escludere l’accesso allo studio, per una visita in presenza, laddove le condizioni di salute, lo rendano necessario".


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