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Re Biscottino e la Regina Cüneta: come sono nate le maschere storiche del Carnevale novarese

La storia delle due figure principali del Carnevale novarese risale al 1800

Re Biscottino e la Regina Cüneta

Torna il Carnevale novarese, con la storica sfilata in centro città e la cerimonia di consegna delle chiavi da parte del sindaco a Re Biscottino. Ma perché si svolge questa cerimonia? Da dove deriva la figura di Re Biscottino e della sua consorte, Regina Cüneta?

La maschera di Re Biscottino, oggi è interpretata da Renato Sardo, nasce nel 1872, quando la città è stata ribattezzata per il Carnevale con il nome di "Biscottinopoli", in onore dei celebri biscotti Camporelli. La figura di sua moglie, la Regina Cüneta, è nata invece nel 1885 e oggi è interpretata da Giusi Sardo: il suo nome deriva da un importante canale che fu realizzato a Novara dai Savoia intorno ai baluardi.

Il primo a interpretare la figura del re del Carnevale è stato Arturo Merati, un pioniere per la sua epoca, fondatore tra le altre cose del Velo Club Velocipedistico. Dopo di lui altri personaggi di spicco della scena novarese: dal marchese Giulio Tornielli al pittore Rinaldo Lampugnani, fino al figlio di Lampugnani, Achille, chirurgo di fama mondiale. La maschera riprese "colore" dopo la Seconda Guerra e fu interpretata dal giornalista e attore Cesare Tamagni, poi da Eugenio Pistone, noto organizzatore di manifestazioni sportive, fino a Giulio Genocchio, l'avvocato notissimo poeta dialettale.

Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta però il Carnevale novarese ha perso importanza, fino all'arrivo nel 1982 di Enrico "Ricu" Tacchini, che ha saputo riportare in auge le antiche tradizioni, coinvolgendo i novaresi. Dopo vent'anni lo scettro è passato a Sandro Berutti, affiancato poi da Giusi Sardo nei panni della Regina Cüneta. Berutti, visti i suoi problemi di salute, ha "abdicato" nel 2017 a favore di  Renato Sardo, fratello di Giuso, prima di lasciarci nel novembre dello stesso anno


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