Cronaca

"Metti una firma contro la droga?"... Ma chi sono i volontari davanti all'ospedale?

All'ingresso pedonale del Maggiore verso largo Bellini, di fianco al passo carrabile, staziona un banchetto che raccoglie firme. Ma di che cosa si tratta esattamente?

"Sei contario alla droga?". Questa è la domanda che alcune persone, posizionate davanti all'ingresso pedonale dell'ospedale, verso largo Bellini, rivolgono ai passanti. Ma chi mai risponderebbe di no, per di più a delle persone che si presentano come volontari contro le tossicodipendenze?

Con questo "aggancio" i volontari convincono la gente a fermarsi e a firmare "contro la droga". Ma che senso ha la firma? In realtà nessuna, perchè, domandando direttamente a chi è lì al banchetto, si viene a sapere che non è necessario mettere i propri dati personali (nome, cognome, data di nascita e numero del documento di identità) come normalmente è prassi per le raccolte di firme ufficiali. "Può anche scrivere solamante "mamma"" è stato addirittura detto ad una signora di passaggio. Ma allora qual è lo scopo del banco all'ingresso dell'ospedale?

Presumibilmente l'interesse è quello di raccogliere soldi, donazioni per la comunità. Ben inteso, la onlus Lautari, di cui i volontari dicono di far parte, esiste ed ha tutte le carte in regola, con tanto di autorizzazioni ministeriali e sanitarie. La questione è solamente il metodo di raccolta dei fondi, che sembra poco "serio". Con questo non si intende in alcun modo screditare l'associazione in sè; più che altro è il modus operandi dei volontari che lascia qualche dubbio.

Il banchetto è peraltro posizionato all'ingresso dell'ospedale: dalla direzione fanno sapere che il Maggiore di Novara non ha autorizzato nessuna associazione a posizionarsi lì, e che quindi verrà chiesto loro di allontanarsi. 


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