Cronaca

Giornata delle Biotecnologie mediche: un successo a Novara

All'evento erano presenti anche il sindaco Andrea Ballarè e l'assessore regionale allo Sviluppo Economico Massimo Giordano, per parlare di prospettive future del settore delle biotecnologie. Premiati anche i due migliori laureati: Serena Macrì e Michele Ferrara

Si è conclusa con successo la prima edizione della Giornata delle Biotecnologie Mediche.

L’iniziativa, che si è svolta questa mattina, venerdì 9 marzo, a Novara, è stata ideata nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche, presieduto dal professor Gianluca Gaidano, e ha beneficiato del contributo dell’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma.

Nata con l’obiettivo di far conoscere agli studenti le prospettive professionali riservate a un giovane biotecnologo, la Giornata è stata condotta dal professor Gaidano e ha registrato gli interventi di numerose autorità del territorio a partire dal sindaco della città di Novara Andrea Ballarè, e dall’assessore regionale
allo Sviluppo economico Ricerca e Innovazione Massimo Giordano
.

"Questo slancio positivo - ha commentato il primo cittadino - deve essere sfruttato per dare respiro internazionale al made in Italy targato Novara, aspetto che non può che essere positivo sia a livello economico sia a livello culturale".

"La Regione Piemonte - ha invece ricordato l'assessore Giordano - sta compiendo un grande sforzo per far si che le Città della Salute, tanto quella torinese quanto quella novarese, possano diventare nel più breve tempo possibile una realtà in cui sviluppare ancor di più le capacità in campo biotecnologico. La Regione sta inoltre dando impulso alla realizzazione di un Parco scientifico per la ricerca traslazionale sulle malattie autoimmuni a Novara. Il progetto intende valorizzare ed espandere le eccellenze scientifiche formatesi presso gli ex dipartimenti di Scienze mediche e Medicina clinica e sperimentale dell’Università del Piemonte orientale e rappresentare un elemento di attrazione per le imprese che intendono sviluppare nuovi strumenti diagnostici e terapeutici".

La Giornata è proseguita con gli interventi del commissario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità Mario Minola,  della professoressa Graziella Berta, delegata del Rettore per la ricerca scientifica, di Antonio Boniolo, vice-presidente di DiaSorin Spa, della dottoressa Francesca Gilli, presidente dell’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani sezione del Piemonte, e del professor Cesare Emanuel, pro-rettore dell’Ateneo “Avogadro” e presidente di Enne3, l’Incubatore di Impresa del Polo di Innovazione di Novara.

"Più della metà delle persone assunte dalla DiaSorin - ha precisato Boniolo - sono laureati in Biotecnologie, tuttavia essi devono avere necessariamente un’ottima preparazione, la padronanza tecnica della lingua inglese e la capacità comunicare attraverso skills relazionali che lo rendano in grado di far parte
di una comunità scientifica ben più ampia di quella aziendale".

"Provate a fare impresa - ha detto Emanuel - e affidatevi agli strumenti che l'incubatore d'impresa può fornire, e ricordate che avere una buona idea non è sufficiente. È necessario saper fare impresa, curando il processo e non solo il prodotto. L’incubatore consta di strutture che accelerano e sistematizzano il processo di creazione di imprese, mettendo a disposizione dei biotecnologi, e non solo, strutture comuni e servizi di assistenza".

L’esperienza dei laureati è stata testimoniata dalle dottoresse Elena Rainero, Research Associate presso il Beatson Institute for Cancer Research di Glasgow, Deborah Locarno del Diasorin Research Center-Antibody Development Unit, e Silvia Rasi, assegnista di ricerca presso il Laboratorio di Ematologia del Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale.

Al termine della giornata sono stati premiati i migliori laureati del corso di laurea triennale in Biotecnologie e del corso di laurea magistrale in Biotecnologie mediche. I riconoscimenti sono andati rispettivamente a Serena Macrì, per la relazione relativa al tirocinio svolto presso il Laboratorio di Patologia Genetica del Dipartimento di Scienze Mediche, e a Michele Ferrara per la tesi “Meccanismi molecolari dell’attività anti-atrofica di ghrelina e ghrelina deacilata nel muscolo scheletrico” che ha redatto sutto la supervisione del professor Andrea Graziani.


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