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"Carmen. La donna di Siviglia" al Coccia

Domenica 4 marzo alle 16 ultimo appuntamento per il cartellone Famiglia, in scena al Teatro Coccia di Novara, coprodotto da Fondazione Teatro Coccia con la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e Venti Lucenti, Carmen. La donna di Siviglia: un nuovo allestimento tratto dall’opera Carmen di Georges Bizet con la regia di Manu Lalli e la direzione di Cesare Della Sciucca. Opera in replica lunedì 5 marzo alle 9.30 e martedì 6 marzo alle 9.30 e alle 11.15 per gli studenti delle scuole primarie e secondarie.

Dopo la felice esperienza delle scorse stagioni, il Teatro Coccia ripropone l’appuntamento con l’opera messa in scena dagli studenti delle scuole elementari e medie della città. Un progetto che si è rivelato e si conferma un importante momento di coinvolgimento e formazione per gli studenti della città. Una versione ridotta, per i più giovani, che avvicina al mondo dell’opera gli alunni delle scuole novaresi, le loro famiglie e tutti i cittadini che non hanno familiarità con il melodramma, attraverso attività che da una parte trasformino i ragazzi da semplici fruitori in attori/cantanti e dall’altra creino una rete sul territorio. Sul palco, quindi, assieme ai solisti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e agli attori professionisti, oltre centocinquanta bambini che hanno seguito una formazione corale e teatrale che li ha trasformati in un coro di voci bianche che partecipa attivamente alle azioni sceniche dello spettacolo. Una grande occasione per i giovanissimi  per avvicinarsi al magico mondo del teatro e del melodramma, un modo diverso per coinvolgere i giovani facendo loro percepire come la creazione di uno spettacolo o di un concerto siano il frutto di un lungo, meticoloso lavoro di preparazione e come la magia del teatro e l’incanto della musica, nascano  dallo studio, dall’applicazione e dalla concentrazione: un messaggio importante da trasmettere ai ragazzi che ogni giorno, a scuola, sono chiamati a questo impegno nel loro percorso formativo.

Cantanti e attori compariranno sulla scena come una carovana di gitani che intende raccontare e raccontarsi la vicenda della storia di Don José e Carmen; sullo sfondo una Spagna senza tempo e selvaggia, ma anche l’eterna lotta fra libertà e possesso, fra desiderio e fuga.

È necessario uno spettacolo emozionante e coinvolgente per raccontare la storia della bella sigaraia di Bizet: una storia sulla quale è bene che la comunità di interroghi perché affronta argomenti come l’identità di genere e la violenza, la diversità e il nomadismo culturale come condizioni naturali dell’individuo. La “nostra Carmen”, infatti, è una donna libera che parla di libertà e che diventa, nel corso dello spettacolo, il simbolo di tutte le persone che nel tempo e nella storia hanno combattuto con tutte le loro forze per la loro libertà.

L’originalità del progetto sta inoltre, nell’aver scelto di mettere in scena un titolo in programma nel cartellone della rassegna Opera e Balletto: Carmen, firmata da Sergio Rubini. Giovani e famiglie possono così, attraverso questo percorso di formazione, avvicinarsi all’opera “degli adulti” con maggiore curiosità e consapevolezza.


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