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Decoy & Evan Parker, il jazz all'Attico delle Arti

Uno degli appuntamenti clou della stagione 2015/2016: sabato 30 gennaio alle 21 arriva all’Attico delle Arti in prima assoluta Decoy & Evan Parker. Concerto anticipato da una masterclass che Evan Parker terrà nel pomeriggio dello stesso giorno al Conservatorio Cantelli, e le cui iscrizioni sono andate esaurite nel giro di poche settimane.

Decoy è un trio Inglese d’improvvisazione, composto da John Edwards al contrabbasso, Alexander Hawkins all’organo Hammond e Steve Noble alla batteria e percussioni. Il trio ha registrato quattro album acclamati universalmente dalla critica musicale. All’uscita del secondo album, il giornalista John Fordham, del quotidiano The Guardian, rivelava che ‘a breve ne sarebbe nato un culto’.  Del terzo album, un live in collaborazione con Jow McPhee, Clifford Allen scrisse che “Hawkins, Edward, Noble e McPhee hanno generato una performance –e un album- che verrà ricordata per anni”. Alexander Hawkins – “alle tastiere dellHammond è il più interessante pianista dellultima decade e più”. Così veniva acclamato in una recente intervista da Brian Morton (Point of Departure), il quale ritiene che Hawkins abbia già avuto modo di espandere tutto quello che sia possibile fare con lo strumento. Nel 2010 e nel 2012 è stato nominato nella categoria ‘organi’del sondaggio annuale dei lettori di Downbeat. Ha anche raggiunto la vetta nella categoria ‘tastiere’ del sondaggio del giornale argentino El Intruso. Steve Noble è uno dei batteristi di spicco londinesi, un improvvisatore temerario e incredibilmente inventivo, il cui stile super-preciso, ultra-propulsivo e iper-dettagliato ha galvanizzato incontri con Derek Bailey, Matthew Shipp, Ishmael Wadada Leo Smith, Stephen O’Malley, Joe McPhee, Alex Ward, Rhodri Davies e molti, molti altri. “Un coinvolgente mix di jazz-time, free-rock e improvvisazione astratta, Steve Noble è uno dei batteristi inglesi più creativi” (The Guardian). John Edwards è un vero virtuoso, con la sua sconcertante gamma di tecniche e smisurata immaginazione musicale ha ridefinito le possibilità del contrabbasso e notevolmente ampliato il suo ruolo, sia in solo che in gruppo. Costantemente alla ricerca, ha ottenuto elogi come uno dei migliori contrabbassisti della musica creativa, e suonato al fianco di innumerevoli musicisti, tra i quali Evan Parker, Roscoe Mitchell, Sunny Murray,Derek Bailey, John Wall, Joe McPhee, e Lol Coxhill.

Evan Parker. Classe 1944, è universalmente riconosciuto come figura cardine della libera improvvisazione. L'ardore della sua fantasia musicale lo ha portato ad esplorare nuove ed inconsuete sonorità producibili (e riproducibili) attraverso il suo strumento, arrivando in alcuni progetti a toccare la massima gamma di suoni finora raggiunti da un sassofonista. Parker è il più grande rappresentante vivente del free jazz europeo. La Londra in cui muove i primi passi artistici – erano gli anni ‘60 – èla testa di ponte da cui lo stile di Coltrane, Dolphy e Coleman penetrava nel Vecchio Continente, sparpagliando semi rivoluzionari su un terreno desideroso di trovare punti di contatto tra la black music radicale e le esperienze della musica colta contemporanea. Tra il 1966 e il 1967 il sassofonista fondò il primo gruppo interamente dedito all’improvvisazione, e qualche anno dopo nacque la Incus Records, label indipendente che pubblicò i suoi primi album. La composizione in tempo reale, molto più di altre espressioni, necessita di una registrazione: da qui si spiega l’imponente produzione di Parker, che conta oltre 200 apparizioni su dischi. A FQ Magazine il virtuoso di Bristol ha raccontato la genesi di “Monoceros”: “LLP originale è stato inciso direttamente su disco, nessun nastro, e lunica possibilità di modifica era lincisione dellaltro lato. Ho inciso solo due lati, quindi è chiaramente un documento di ciò che potevo fare in quel momento. Il bisogno di accettare ciò che accade in tempo reale e progredire è una caratteristica della musica improvvisata e forse la piùstimolante”. Secondo Parker “La musica è completa nel momento dellesibizione. Lesibizione dal vivo sarà sempre il metro con cui le registrazioni sono valutate. Nel mondo modesto della musica improvvisata possiamo ancora contare in gran parte sul supporto appassionato dei nostri ascoltatori. Il suo sassofono è apparso anche in alcuni dischi di Scott Walker, Robert Wyatt, David Sylvian e Spring Heel Jack. “Avevano le idee molto chiare su ciò che volevano da me” ricorda Parker. “Ovviamente ciò era basato in ciascun caso su aspetti leggermente diversi della mia musica, ma tutti mi hanno dato grande libertà creativa”. Se per molti musicisti è necessario pre-determinare un approccio specifico in ogni situazione, nel free jazz l’artista britannico si muove “come un cieco per il quale il buio non è uno svantaggio”.


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