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Teatro: al Coccia debutta in prima assoluta l'opera contemporanea "Fantasio-Fortunio"

Prosegue nella stagione 2018/2019 l’esperienza del Teatro Coccia di Novara che da cinque stagioni ospita e produce un’opera di un autore contemporaneo. Quest’anno il maestro Giampaolo Testoni ha composto, per debuttare venerdì 21 dicembre alle 20,30, "Fantasio-Fortunio": 2 Commedie Liriche, Dittico liberamente tratto da Alfred de Musset. Il libretto è scritto dallo stesso Testoni, la regia e le scene sono di András Almási-Tóth, in buca l’Hungarian State Opera Orchestra diretta dal maestro Balázs Kocsár.

Il dittico "Fantasio - Fortunio" offre uno sguardo limpido e appassionato al tema dell’amore e delle sue illusioni, al gioco e al fraintendimento delle sue apparenze e dei suoi inganni, non prendendo mai però una posizione moralistica o filosofica sulle sue conseguenze e sui comportamenti delle sue "vittime". In questo atteggiamento la leggerezza e la sottile, ma profonda espressività dei dialoghi, rimanda allo Shakespeare delle commedie e ai testi lirici dei primi romantici tedeschi ma soprattutto allo spirito umoristico e all’energia vitale di Rossini nelle sue opere comiche rispetto al tema dei rapporti amorosi nei loro equivoci e inganni.

La musica, come in altri illustri precedenti novecenteschi, allude alle forme dell’opera settecentesca e rossiniana in particolare, con una reinvenzione del recitativo secco e delle forme chiuse ma in un linguaggio che del grande autore pesarese ricalca l’atteggiamento di aerea leggerezza e sottile vena malinconica tratteggiata dal sorriso e dalla maliziosa intrigante perfidia tipica di molte sue opere.
Nel dittico, oltre alla somiglianza palese tra i due protagonisti, Fantasio e Fortunio, entrambi giovani sognatori, annoiati ma presi dai loro slanci vitali e poetici, si può rilevare la gestualità teatrale e psicologica legata all’idea del “travestimento”, dell’essere qualcun altro nel sotterfugio e nella finzione, allo scopo di ottenere amore e identità in un contesto nuovo più adatto e migliore. La stupidità, l’ingenuità, l’inganno e lo scambio anche divertito di ruoli in un leggerissimo adorabile giocare con i sentimenti rimanda a Marivaux e Hoffmann ma anche a Rossini e Mozart.

Per sottolineare platealmente e idealmente lo scambio e il travestimento per essere qualcun altro sulla scena come nella vita, ecco che Fantasio e Fortunio sono interpretati da voci femminili, nel solco di una bella e scintillante tradizione operistica che da Rossini giunge fino Strauss. La ricerca di un dialogo chiaro tra i personaggi e una volontà di fare teatro con il teatro stesso ha guidato la scelta di un organico strumentale ridotto, cameristico anche se potenzialmente ricco di tutte le sfumature coloristiche e timbriche.
L’ambientazione del dittico è, anche per esplicita indicazione di Musset, vaga e indefinibile per epoca, lasciando la libertà dell’allestimento tutta legata ai pochi segnali che conformano i personaggi. Questo tipo di teatro, fuori dal tempo e da uno spazio storicamente accertabile, lega le due commedie liriche al territorio shakespeariano, rossiniano ma anche alla mia opera Leonce e Lena, tratta da Buchner, autore che possiamo legare per incredibile somiglianza e affinità a Musset.

I personaggi sono quasi degli archetipi, ci sono Re e Principi, promesse spose e buffoni di corte, attendenti e giovinastri senza scopo, amanti annoiati e mariti ignari di ogni inganno, si mescolano leggerezza e poesia, riso e sconforto, illusioni, giovinezza, tutto insomma quello che può contenere la passione e l’animo umano anche moderno in una sola certezza, quella che il giocare sul palcoscenico ha molto a che fare con quello che accade nella realtà prosaica delle nostre vite quotidiane e a volte lo supera nelle sue variabili promettendoci soluzioni diverse dalle consuete mediante il soffio leggero del sussurro e del canto, del travestirsi in qualcun altro che comunque ci somiglia moltissimo. 

La serata sarà anche l’occasione per incontrarsi al termine dello spettacolo per un brindisi e una fetta di panettone e uno scambio di auguri e saluti nel foyer del teatro, con il recente re-styling.

Biglietti dai 15 ai 30 euro in vendita su www.fondazioneteatrococcia.it oppure presso la biglietteria del teatro in Via Rosselli, 47 a Novara, aperta da martedì a sabato con orario 10.30 - 18.30 (t. 0321.233201). La produzione è sostenuta da Fondazione Crt-Cassa di Risparmio di Torino. La stagione 2018/2019 è realizzata con il contributo di Comune di Novara, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Piemonte, Fondazione Piemonte dal Vivo, Fondazione Banca Popolare di Novara, Gruppo DeAgostini, Fondazione Cariplo.


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