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A Lesa va in scena Pirandello

Sabato 8 ottobre l’Ex Società Operaia di Lesa ospita una serata dedicata al teatro di Pirandello. L’Accademia dei Folli mette in scena infatti Due atti unici Cecè/La Morsa, due opere indipendenti che, grazie alla regia di Carlo Roncaglia, si fondono una nell’altra e danno vita a un unico spettacolo intenso e appassionato.

Cecè/La morsa è nato dalla voglia di rileggere e di ristudiare le pagine del grande drammaturgo siciliano, di immergersi nella sua scrittura disincantata e ritrovarvi quei personaggi e quelle storie dominate dal caos, dalla sfuggevole natura dell'uomo. Sarà che il tempo distrugge o nobilita con sorprendente maestria e infinita saggezza, sarà che il modo di mettere in scena Pirandello è cambiato, ma lo spettacolo è pervaso da una profonda umanità e tiene ben lontana ogni interpretazione psicanalitica. Pirandello, da arguto indagatore dell’anima, è stato un profondo osservatore delle metamorfosi del suo tempo e ancora oggi, con una scrittura densa e vibrante, parla di noi, dell’uomo e del suo lato più animale in modo incredibilmente attuale. Lo fa con la freddezza di un chirurgo e, al tempo stesso, con un'umanità infinita, con l'ironia e la rabbia che solo la nostra condizione mortale può suscitare negli uomini intelligenti. Con Cecè e La morsa l’Accademia dei Folli presenta al pubblico due facce della stessa medaglia, quel chiaroscuro che è presente in tutta l'opera di Pirandello e che l'accostamento di queste due pièce mette ancor più in risalto. Cecè, una commedia, insolitamente comica per lo stile del drammaturgo, e La morsa, una tragedia quasi espressionista, sono i due tempi di una partita tra l'uomo e la sua natura, tra l'uomo e la sua condizione. Di fronte all'imbroglione Cecè, a suo agio nell'Italietta dei primi del secolo così tristemente simile a quella di oggi, si ride a denti stretti e ci si lascia invece trasportare dalla spirale nera in cui cade Giulia, protagonista femminile de La morsa, pur con un recondito sorriso.


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