Eventi

Teatro: "Avevo un bel pallone rosso" al Faraggiana

Attualmente in programmazione al Piccolo Teatro di Milano arriva anche a Novara al Faraggiana "Avevo un bel pallone rosso", in scena giovedì 8 novembre alle 21 e venerdì 9 novembre alle 11.

Lo spettacolo

Di Angela Demattè, per la regia di Carmelo Rifici, con Andrea Castelli e Francesca Porrini. Scene e costumi Paolo Di Benedetto, musiche Zeno Gabaglio, luci Pamela Cantatore, video Roberto Mucchiut. Assistente scenografo Andrea Colombo, regista assistente Alan Alpenfelt. Produzione LuganoInScena, TPE Teatro Piemonte Europa, CTB Centro Teatrale Bresciano in coproduzione con LAC Lugano Arte e Cultura.

Nel 50° anniversario del 1968 torna in scena, in un nuovo e contemporaneo allestimento prodotto da LuganoInScena, "Avevo un bel pallone rosso", indagine sul rapporto di Margherita Cagol - fondatrice delle Brigate Rosse - con suo padre.

"Avevo un bel pallone rosso e blu, ch’era la gioia e la delizia mia. S’è rotto il filo e m’è scappato via, in alto, in alto, su sempre più su. Son fortunati in cielo i bimbi buoni, volan tutti lassù quei bei palloni": così scriveva la piccola Margherita nei suoi quaderni d'infanzia. Una filastrocca che è quasi un’inquietante allegoria di quello che sarà il destino della sua vita. Questa bambina sarà da tutti conosciuta con il nome di battaglia "Mara". Attraverso i dialoghi tra Margherita e suo padre, si racconta la vicenda di una ragazza cattolica nata in una città di montagna, poi diventata una delle fondatrici delle Brigate Rosse. Soprattutto, si delinea il rapporto concreto e drammatico tra un padre e una figlia, segnato da un affetto profondo, nel quale tuttavia la storia e le scelte personali scaveranno un solco terribile.

Carmelo Rifici, dopo 7 anni dal suo debutto, torna a questo bellissimo testo - vincitore del Premio Riccione 2009, del Premio Golden Graal 2010 e del prestigioso premio Molière per l’allestimento francese - in cui tutto, dai dialoghi ai silenzi, conduce lo spettatore nelle atmosfere degli Anni di Piombo, attraverso un’indagine emozionante dei rapporti familiari. Nello struggente conflitto tra Margherita e suo padre, il pubblico ritrova la stessa aria fredda e vibrante che si respirava durante la burrascosa epoca che dal ‘68 portò alla stagione del
terrorismo.

 


Si parla di