Politica

Firmata la nuova legge piemontese sul terzo settore

Istituita la Giornata regionale del volontariato, da celebrare il 5 dicembre. Cirio: "La collaborazione con il terzo settore è preziosa in tanti campi della società. Premiati i Comuni che attivano reti di partenariato"

Alberto Cirio - Foto LaPresse

Il presidente della Regione Piemonte Alberto ha firmato ieri, lunedì 25 marzo, la nuova legge sulle Norme di sostegno e promozione degli enti del terzo settore piemontese, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, su proposta della consigliera Monica Canalis. 

La nuova norma prevede la possibilità per le amministrazioni locali di coinvolgere gli enti del terzo settore in attività di coprogettazione, attraverso la sottoscrizione di convenzioni e patti di accreditamento anche a favore di terzi.

"Il terzo settore rappresenta per il Piemonte un sistema irrinunciabile e prezioso, motore di tantissime attività nelle quali il mondo del volontariato e dell'associazionismo rappresentano un valore aggiunto straordinario - ha commentato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Ringrazio il Consiglio regionale per il prezioso lavoro di confronto e mediazione che ha portato all’approvazione condivisa del provvedimento".

La norma istituisce la Giornata regionale del volontariato, da celebrare il 5 dicembre, in concomitanza con la Giornata internazionale. Tra le novità del provvedimento c'è poi l'istituzione della Consulta regionale del terzo settore, nominata dal presidente della Giunta e presieduta dall'assessore alle Politiche sociali o da un suo delegato, che ha il compito di esprimere pareri e formulare proposte alla Giunta e al Consiglio.

Per incentivare l'amministrazione condivisa la Regione può, nel concedere patrocini o finanziamenti, assegnare premialità specifiche alle reti di partenariato tra enti pubblici e realtà del terzo settore. Si prevede poi la possibilità - per la Regione, le aziende sanitarie e gli enti locali - di concedere in comodato d'uso beni immobili e mobili pubblici, non utilizzati per fini istituzionali, per un massimo di trent'anni ad associazioni e enti impegnati nel volontariato.

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