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Gite fuori porta: tre luoghi da non perdere a due passi da Novara

Dal lago alla montagna, passando per le colline novaresi, ecco alcune idee per un week end o una giornata lontano dalla città

Anche in inverno è possibile concedersi una gita guori porta, andando a cercare la neve in montagna, scoprendo il territorio e i suoi prodotti tipici con un'escursione gastronomica, o per una passeggiata ammirando gli scorci e i panorami dei nostri laghi.

Quando si avvicina il fine settimana, allora, non c'è niente di meglio di una piccola fuga dalla città, per una giornata o un week end da turisti, ma non troppo lontano da casa, tra novarese e Vco. Ecco tre idee dove trascorrere una giornata o un fine settimana con amici e famiglia. Tre luoghi da non perdere a poco più di un'ora di auto da Novara.

Macugnaga e il Monte Rosa

L'inverno è il periodo giusto per una gita in montagna, dove sciare, ammirare gli splendidi paesaggi e gustare un piatto caldo di polenta. E Macugnaga, nel Vco, è sicuramente una delle mete preferite dai novaresi, che una volta arrivati in questo paese Walser si trovano davanti la parete est del Monte Rosa, la più alta delle Alpi e per geomorfologia l'unica di tipo himalayano presente in questa catena montuosa [fonte Wikipedia]. Ultimo paese, e centro principale, della Valle Anzasca, Macugnaga si estende dai 964 metri ai 4633 della Punta Doufur. E' composto da quattro frazioni, ognuna con una sua identità specifica (Pestarena, Borca, Staffa, che è sede del comune, e Pecetto). A Macugnaga oltre allo sci, in inverno è possibile dedicarsi alle escursioni a piedi o, nel caso ci sia sufficiente neve, sulle ciaspole (tra le mete più facili da raggiungere c'è lo splendido Lago delle Fate - in foto) e alle passeggiate nelle sue frazioni per scoprire la storia di questo antico paese, tra case Walser, chiese, piccoli musei e miniere. Qualunque sia l'attività scelta, poi, durante la gita non potrà mancare un pranzo al caldo in uno dei ristoranti o rifugi, per gustare i prodotti tipici della zona, tra cui i salumi tipici della val d'Ossola, per esempio bresaola, mortadella e il piccolo prosciutto chiamato "violino di capra".

Ghemme, l'antico Ricetto e i suoi vini

Non lontanto da Novara, lungo la strada che porta in Valsesia, si arriva a Ghemme, piccolo comune del novarese dove concedersi una passeggiata, con degustazioni, tra castelli e chiese. Andare a Ghemme può offrire l’occasione di una piacevole giornata: il panorama delle montagne del Monte Rosa, i boschi e le vigne sulle colline novaresi,le strade campestri,ma anche un percorso storico-culturale con monumenti di grande interesse artistico. Tra questi, c'è anche l'antico Ricetto (in foto), un vero e proprio borgo fortificato, con una superficie complessiva di 12mila mq; di forma rettangolare, con una strada centrale di spina, ed è uno dei meglio conservati del Piemonte. Una gita fuori porta a Ghemme, però, vuol dire anche prodotti tipici: e qui sono molti, in particolare il vino (con il Ghemme Docg) e la grappa, ma anche miele, formaggi, salumi, biscotti e aceto. In città non mancheranno le occasioni e i luoghi per poterli degustare tutti. [fonte www.comune.ghemme.novara.it]

Arona, il Lago Maggiore e il San Carlone

Arona, nuovo borgo Bandiera Arancione, è uno dei maggiori centri commerciali e turistici del Lago Maggiore, ma anche il maggior porto del Lago, sede ufficiale della Navigazione Lago Maggiore, nonché importante nodo per le comunicazioni viarie e ferroviarie. Il centro storico è ricco di edifici caratteristici, tra cui la Chiesa dei Santissimi Martiri, originariamente romana con facciata barocca. La neoclassica Villa Ponti, oggi patrimonio comunale sede di mostre e convegni, ospitò Napoleone Bonaparte e fu sede della Mondadori durante l’ultimo conflitto mondiale. Ad Arona nacque San Carlo Borromeo, vescovo di Milano: un avvenimento che tutti ricordano grazie alla vistosa statua in rame e bronzo, poco fuori dal centro, il Sancarlone. Il colosso dedicato a San Carlo si erge su un colle alle spalle della città, poco fuori dal centro di Arona, lungo la strada che sale verso l’Alto Vergante, visibile anche dal lago e dalle sponde lombarde di Angera e Ranco. E’ alto 23,40 metri, al di sopra di un piedistallo di 11,70 metri, e venne costruito nel 1697 da Bernardo Falconi e Siro Zanelli, su modelli del Cerano. Nel 1610 San Carlo venne canonizzato, e fu suo cugino, il Cardinale Federico Borromeo, a voler dedicare all’ammirato suo predecessore un Sacro Monte ed una statua, il colosso di San Carlo Borromeo, poi soprannominato Sancarlone. L'interno del Sancarlone, è visitabile: ci sono due scalette che portano in diversi punti della testa, dove possono stare al massimo 6 persone. I visitatori possono così salire e ammirare il panorama sul lago dal naso, dalle orecchie e dagli occhi del Santo.La salita avviene a turni e non è alla portata di tutti. [fonte lagomaggiore.net]


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