Segnalazioni

"Per noi malati il servizio mensa dell'ospedale è improponibile"

Simona, ricoverata all'ospedale Maggiore di Novara, racconta i disservizi che i degenti affrontano ogni giorno a causa della mensa dell'ospedale. 

"A giugno mi hanno diagnosticato una leucemia mieloide acuta - spiega Simona - e da allora sono in cura al reparto "chiuso" di ematologia, dove tutto il personale (addette alle pulizie,OSS,infermieri e dottori) è splendido e ci rende meno difficile l'isolamento dalle nostre famiglie. Noi malati ematologici e oncologici abbiamo molte limitazioni alimentari e per via delle chemio e dei mille antibiotici spesso abbiamo nausee, inappetenza e quant'altro. Però mangiare è comunque un modo per farsi forza e combattere. Ed è un diritto del malato ricoverato".

"Ora, si sa che negli ospedali non si mangia bene - prosegue Simona - pertanto la mia esternazione non è relativa al "senza sale o scotto", ma piuttosto al servizio offerto dalla società che ha l'appalto di gestione della mensa. Fino a un mese fa nelle opzioni fisse c'era la polenta. Veniva bene da abbinare alla carne o al formaggio, ma è stata tolta. Per colazione si può chiedere il latte delattosato (presente nel menù), ma di punto in bianco ha smesso di arrivare perché non c'è e forse non ci sarà più. Per carità, si può scegliere il thè, ma se non ti piace te lo devi far andare bene. Dal menù si può scegliere il formaggio molle, ma arrivano 3 formaggini per la minestrina perché probabilmente non avevano più nulla. Senza contare le volte che le fette biscottate della colazione arrivano sbriciolate e spalmare la marmellata è impossibile. Nel weekend? Il sabato e la domenica il pane è raffermo e l'acqua frizzante manca, come il burro. I malati sono ricoverati anche di domenica. Poi tante altre cose di cui sento spesso il personale dire "ho chiamato in cucina per dirlo perché non si può così". E poi questa scelta di togliere la polenta, che ha un costo irrisorio, e proporre il coniglio due o tre volte a settimana, che invece ha un costo non indifferente. Non so se questa mia lamentela potrà servire a qualcosa, ma stare sempre zitti non è sicuramente meglio". 


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