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Volontariato Francescano: un corso a San Nazzaro della Costa

Novara ospita una delle comunità religiose più amate e stimate presso il Convento di San Nazzaro della Costa, i Frati Minori Cappuccini, che hanno saputo con il loro lavoro continuo, silenzioso, attivo, diventare punto di aggregazione e sostegno per la città sin dagli anni ’20 del secolo scorso, quando dopo gli importanti interventi strutturali di restauro del sito, il Comune di Novara lo affidò a loro. I Frati nella loro specifica attività di aiuto attraverso la Mensa del Povero o l’Armadio del Povero, sono affiancati da volontari, persone che dedicano tempo ed energie per la gestione logistica, tecnica, quotidiana di molteplici servizi. Nasce ad un certo punto l’esigenza di confronto, di formazione sia per i volontari già operanti e per chi desidera aggiungersi per prestare il proprio servizio. Frate Luca, Guardiano del Convento, accompagna i volontari e gli uditori, attraverso una serie di incontri mensili, con le testimonianze di operatori del settore, nonché di figure amministrative del settore pubblico, (assessore regionale alle politiche sociali, Centro Servizi per il Territorio Novara e Vco). Iniziati in novembre gli incontri avranno termine il 9 aprile, per concludersi il primo maggio con la Giornata dei Volontari dei Conventi Cappuccini del Piemonte che si terrà proprio nel Convento di Novara.

Tanti i temi trattati negli incontri, dallo sguardo sulla situazione ed i problemi sociali, le testimonianze in risposta alle difficoltà delle persone, questo ultimo con la presenza di volontari del Centro Francescano di Ascolto di Torino, della Comunità di S. Egidio di Novara e del Vice Direttore della Caritas diocesana di Novara), per giungere a febbraio quando si cercherà di costruire l’identikit del volontario e del volontariato.

In questo cammino di condivisione con il metodo della testimonianza e del dialogo si pongono grandi domande, tanto attuali in questo momento di forte disagio sociale internazionale che si riversa nel tessuto cittadino delle nostre città. Fare volontariato non deve essere una moda sull’onda emotiva ma un gesto che abbia continuità nel tempo, non sia foriero di cose fragili e poco durature. Questi incontri come ripete Frate Luca “sono anche un pensatoio per nuove proposte” dove noi tutti possiamo dare a queste persone che si rivolgono con fiducia alle strutture di aiuto, non soltanto cibo e vestiti, ma una dignità e una nuova luce per affrontare il loro difficile percorso di vita. Ecco quindi la necessità di aiutare anche i volontari, una formazione personale su identità, motivazione e atteggiamento del volontario. Un comprendere la nuova mappa delle povertà e delle risposte che il volontario può dare. Senza dimenticare l’aspetto religioso, le domande di una Chiesa davvero dedicata al prossimo e che trova nell’ascolto della parola di Dio e nello studio di San Francesco d’Assisi, uomo evangelico, le risposte di umana compassione che tutti noi cerchiamo.

Maria Rosa Marsilio


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