Sport

Coronavirus, impianti sportivi a Novara: ci sono speranze per la riapertura?

La difficile situazione di palestre e piscine novaresi

La piscina dell'impianto sportivo del Terdoppio

In tanti si sono chiesti se e quando riapriranno gli impianti sportivi comunali novaresi. Sono numerosi gli atleti, professionisti e non, che non si sono potuti allenare in questi mesi di lockdown.

Secondo il decreto del 26 aprile dal 4 maggio potrebbero riprendere gli allenamenti degli atleti di "interesse nazionale" e dal 18 maggio gli allenamenti per gli sport di squadra. Il problema però è che ci sono norme, non ancora del tutto chiare, sul distanziamento interpersonale e sulla sanificazione di attrezzature e spazi che per ora sono di difficile applicazione.

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"Siamo partiti dal decreto per lavorare su una eventuale riapertura degli impianti - spiega l'assessore allo sport del comune di Novara Marina Chiarelli - il problema è che ci sono contraddizioni: all'interno del decreto si dice che gli atleti di interesse nazionale possono allenarsi, ma nello stesso decreto c'è anche scritto che palestre e piscine sono chiuse. Stiamo cercando di capire cosa hanno intenzione di fare le varie federazioni e il Coni, che dovrebbero segnalare gli atleti, ma mi sembra di capire che anche tra di loro non ci sia un accordo".

Per quanto riguarda la questione degli impianti si attende invece chiarezza sulle norme sanitarie. "Sono norme impegnative per i gestori - spiega Chiarelli - tra disinfezione degli spazi e degli attrezzi, oltre che dell'impianto di aerazione, i costi possono essere molto alti e difficilmente gestibili. Per ora stiamo pensando di utilizzare tutti gli spazi all'aperto possibili, per fare appunto palestre e centri allenamento outdoor: penso all'area esterna della piscina del Terdoppio, dove è possibile controllare l'ingresso degli atleti grazie ai tornelli".

"Stiamo lavorando anche per capire come muoverci per gli allenamenti di bambini e ragazzi: credo che nella fascia 8-16 anni si potrà lavorare per la ripresa nelle prossime settimane, ma per i più piccoli è difficile perchè per loro non è semplice mantenere le distanze. Stiamo anche pensando a come muoverci per i centri estivi, che avrebbero lo stesso problema". 

Per quanto riguarda invece le piscine la questione è ancora più complessa. "Attendiamo delle linee guida sanitarie che chiariscano che l'acqua clorata non è veicolo di contagio - dice Chiarelli -. In mancanza di queste sarà difficile stabilire quante persone possono stare in vasca e dopo quanto tempo possono entrare gli atleti successivi. Attualmente credo sia complicato pensare ad una riapertura della piscina del Terdoppio. Ho dato comunque disposizioni che si inizino i lavori per l'apertura della vasca all'aperto, anche per evitare danni all'impianto per la lunga inattività".

"Tutto però dipenderà - conclude Chiarelli - da come si evolve la situazione nelle prossime settimane. Se i contagi scenderanno si potrà pensare ad una apertura". 


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