Volley

Playoff A1 femminile, c'è troppa Imoco per la Igor: al PalaVerde é sconfitta in tre set

Non inizia con il piede giusto la serie di semifinale, con le campionesse d'Italia che dominano quasi interamente gara uno. Per le azzurre sabato c'è l'ultima chance per rientrare in corsa. Cambi: "Non siamo riuscite a trovare il nostro gioco"

Le azzurre prima di scendere in campo al PalaVerde (foto ufficio stampa Igor Novara)

A volte la volontà non basta e non si può fare altro che accettare che l'avversario sia più bravo e soprattutto più forte di te. La Igor Novara, nel match che ha aperto la serie di semifinale scudetto, è stata sconfitta 3-0 (25-16, 25-22, 26-24) da una Prosecco Doc Imoco Conegliano che ha dimostrato di aver ritrovato la condizione e soprattutto la convinzione migliore, non avendo ceduto nemmeno un set alle avversarie in questi playoff.

Il gap tecnico tra le due squadre si é evidenziato inesorabilmente, ad eccezione del terzo set, decisamente più combattuto e conclusosi ai vantaggi; ciò è stato sufficiente alle pantere per portare a casa l'incontro. 

Ora le cose per le azzurre non si mettono bene: le campionesse d'Italia avranno la possibilità di chiudere il discorso già sabato prossimo, quando é in programma gara 2 al PalaIgor (fischio di inizio alle ore 20:30). Servirà pertanto soltanto una vittoria alle ragazze di Stefano Lavarini per allungare questo penultimo atto e portarlo alla gara di spareggio che si giocherebbe (il condizionale è d'obbligo), il 2 maggio. 

LA PARTITA - Lo schieramento iniziale prevede Battistoni in regia e Karakurt in diagonale, Chirichella e Danesi al centro, Adams e Bosetti in banda e Fersino libero.

Le padrone di casa partono subito a razzo (10-3) e rendono subito il divario incolmabile con Robinson Cook e Haak (14-5). Il primo set di fatto è già finito, con l'Imoco che va sul 17-6. Karakurt cerca di salvare l'onore ma non basta: i giochi si chiudono su un chiaro e netto 25-16.

Per le azzurre anche il parziale successivo inizia in salita: Plummer continua a martellare e De Gennaro (MVP del match) non fa passare nemmeno mezza palla (3-1). Lavarini cerca di correre ai ripari inserendo Giovannini e Carcaces, ma le cose non migliorano in quanto Conegliano vola sul 17-7. Sussulto di orgoglio piemontese con Bosetti (19-11), ma Wolosz replica subito (20-11). Qualcosa perà inizia a cambiare: Carcaces e Danesi, 4 punti a testa, recuperano punti su punti e Novara torna sul 22-18. Le pantere falliscono in attacco e la partita si riapre abbastanza sorprendentemente (23-20). Robinson Cook non trema e realizza il punto del 25-22 e del 2-0 nel conto dei set.

C'è più equilibrio in avvio di terza razione, rotto dal muro di Lubian (11-7). Rientra Karakurt con Carcaces che viene spostata in banda ed è l'opposto turco a riavvicinare Novara (11-9). Sempre Lubian a muro ed in attacco esalta il pubblico del PalaVerde (15-10). Sembra la "picconata" finale per le ambizioni della Igor, ma non sarà così in quanto Fersino difende bene e favorisce i contrattacchi di Karakurt che di fatto riaprono la contesa (17-16). La parità verrà raggiunta al 19 e, grazie ad alcuni errori delle pantere, le piemontesi opereranno addirittura il sorpasso (21-22). Il time out di Santarelli non serve, Carcaces allunga (21-23). Due set ball con Bonifacio (22-24), entrambi annullati da Plummer ed Haak (24-24). I vantaggi vengono risolti da Robinson, che evita che la partita si prolunghi (26-24). 

LE DICHIARAZIONI POST GARA

Carlotta Cambi (palleggiatrice Igor Gorgonzola Novara): “Ci hanno messo subito sotto pressione in battuta e ci hanno messe in difficoltà: non riuscendo a trovare quello che è il nostro gioco e faticando a mettere la palla a terra con il loro muro-difesa, ci siamo innervosite e in campo si è notato, specie nella prima metà dell'incontro. Il rammarico è per non essere riuscite a portare a casa il terzo set e a prolungare l'incontro, perché eravamo in crescita dopo la partenza negativa. Questo ci deve fare tornare in palestra arrabbiate e determinate per preparare al meglio gara due: servirà alzare il ritmo in battuta e togliere loro qualche sicurezza”.


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